III Campionato Mondiale di Tennis ITFR
Salerno, Italia, 8-15 settembre 2007
ROTARY ACE
www.rotarytennis.org
Newsletter n. 4 – 30 luglio 2007
Indice
Rotary, tennis e …
Lo smash vincente del Rotary a Salerno
La costiera Amalfitana: Vietri sul mare
Lusitania: a taste of Portuguese culture in Salerno
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Notizie dal Direttore del Torneo
Cari amici Rotariani,
innanzitutto ho il piacere di informarVi che se non vi siete registrati entro il 19 luglio per III Campionato Mondiale di Tennis ITFR, ne avete ancora la possibilità: l’albergo ufficiale, il Grand Hotel Salerno, infatti ci ha accordato la possibilità di prenotare ancora per poco il conveniente pacchetto settimanale, pertanto scrivetemi all’indirizzo info@rotarytennis.org per le istruzioni.
Dal momento che ci sono state molte richieste da parte degli accompagnatori di giocare anche loro, il Comitato Organizzatore si sta impegnando per verificare la possibilità di creare un tabellone per le signore. Se anche i vostri accompagnatori sono interessati comunicatelo al più presto così da agevolarne la preparazione.
Vi ricordo infine che anche se non potete partecipare al Campionato quest’anno, sarebbe opportuno che vi iscriveste alla ITFR (l’iscrizione è gratuita e la procedura è velocissima, basta visitare il sito www.itfr.org) in modo da essere costantemente informati circa tutti i tornei e gli eventi tennistici organizzati dalla Fellowship in tutto il mondo e sempre in contatto con gli amici tennisti rotariani.
In questo numero potrete anche leggere un bellissimo articolo del giornalista sportivo della RAI Salvatore Biazzo, che delinea un parallelismo tra il Rotary e il tennis, nonché lanciare uno sguardo alla nostra splendida costiera e programmare una serata di musica durante il vostro soggiorno a Salerno.
Contattatemi pure all’indirizzo info@rotarytennis.org per qualsiasi comunicazione o chiarimento.
Cordialmente
Marco Marinaro
Presidente del Comitato Organizzatore
ITFR WTC 2007
Lo smash vincente del Rotary a Salerno
Credo che il tennis sia rimasto l’unico sport nel quale due avversari, quale che sia stato lo sviluppo e l’esito della loro sfida, si stringono alla fine la mano. La rete che li ha separati, alla fine li unisce. Che mi ricordi mai, nessun giocatore, vincitore o vinto, si è sottratto a tale procedura, che da nessuna parte è scritta, ma da tutti è accettata e riconosciuta quale segno distintivo di una disciplina che fa emergere di un individuo la cultura prima della tecnica. Mi viene di pensare questo mentre da qualche parte vedo l’ennesima “testata mondiale” che percuote un petto; da un’altra un calciatore che abbandona il campo e dribbla, con una finta riuscita ma ignobile, la mano tesa del compagno di squadra chiamato a sostituirlo; e mentre vedo, infine, i funerali di un dirigente sportivo finito con pugni e calci su un campo di calcio, e di un poliziotto ucciso sul piazzale di uno stadio, con modalità da regolamento di conti di bande criminali.
Ciò non scrivo per santificare il tennis - che i suoi problemi li ha - ma per capire in quale sperduta regione del mondo dello sport ancora prevalga un barlume di valore, e per convincerci se una tal disciplina sia idonea a trasmettere il principio rotariano di una Fellowship.
Dicono che già i romani giocassero a tennis. Nelle forme involute e primordiali di un sport che molto si è affinato nei tempi, affidandosi, però, più alla tecnica che alla fantasia. La genialità di Rod Laver, l’estro mancino di John McEnroe, la bravura di un uomo senza sorrisi come Bjorn Borg, l’impertinenza di Jimmy Connors, la potenza di bum-bum Boris Becker trovano, oggi, sintesi sublime nelle strabilianti performance di Federer o della Sharapova, i quali esprimono il meglio al settimo livello, la forza e l’eleganza del gesto sportivo.
Il tennis moderno si è sviluppato intorno nella seconda metà dell’Ottocento, e da allora è rimasto uno sport da club ma non di club. Il campanile non c’entra, non c’entra la nazione. La fazione, il tifo, si formano intorno al personaggio eletto a idolo, indipendentemente dal fatto che parli o meno la nostra lingua madre. I campioni sono, per così dire, trasversali, non ‘di parte’. Essendo bipartisan meglio interpretano un sentire non ristretto agli ambiti territoriali di appartenenza.
Il Rotary è come il tennis, rappresenta uno spirito globale; gira nello stesso verso e pur tuttavia in ogni direzione, è ancorato alla tradizione eppure guarda al futuro. Nel movimento c’è l’evoluzione, il progresso, lo sviluppo, il superamento di un dato per ricercarne un altro. Le ‘Fellowships’ non sono una invenzione di oggi, e, per quanto anch’esse storicamente datate, sono un elemento sempre vitale, uno strumento valido – come spesso ha sottolineato il Governatore del Distretto 2100 Vito Mancusi – per stabilire il principio del ‘servizio e distensione’ e svilupparlo nelle forme migliori, in modo che i riflessi nella società siano forti e visibili.
Come tennista sono, per così dire, “in sonno”: per quanto mi riguarda, il ‘servizio’ e il ‘divertimento’ spesso sono, purtroppo, inconciliabili. Penso tuttavia che non sia pura esibizione un campionato del mondo di tennis riservato ai rotariani. Non è un modo, cioè, di mettersi in vetrina, ma è un modo corretto politicamente per replicare con una attitudine sportiva la filosofia che sta dentro il Rotary, renderla più chiara, intelligibile. In questo ha ragione pienamente Marco Marinaro, di recente nominato “Tour Director for Europe” dell’ITFR (International Tennis Fellowship of Rotarians), quando afferma che anche attraverso lo sport, ed uno sport così particolare come il tennis basato sulla bravura individuale e sulla correttezza collettiva, si può costruire un modello operativo nuovo per realizzare progetti e creare solidarietà.
Certo, organizzare un torneo mondiale, secondo le modalità e le regole del ‘rito rotariano’, regole ferree come quelle dei frati trappisti, che incontrando i confratelli gli ricordano di ‘dover morire’, non è un lavoro semplice. Ma devo dire di aver sempre seguito con interesse, grazie soprattutto ai continui scambi di vedute con il collega e amico Pino Blasi, il Rotary di Salerno; è un club che ha spalle forti, che ha sempre tenuto le finestre aperte sul mondo. Mi ha colpito il progetto Africa – sotto la presidenza di Antonio Bottiglieri – per la ristrutturazione del reparto tubercolosi dell’Ospedale di Lacor, vicino alla città di Gulu, in Uganda. Una bella cosa.
Il World Championship – Rotarians’ Tennis Meeting 2007 è un altro prestigioso riconoscimento sul medagliere rotariano salernitano. Settembre non è lontano per chi ha oneri organizzativi e vive l’ansia delle cose da fare, ma il presidente Andrea Carraro è l’uomo giusto nel momento giusto.
Il ritorno mediatico sarà straordinario, farà bene al Rotary e allo sport: nel momento in cui il calcio pare dominio della violenza occorre moltiplicare i termini di paragone, occorre accendere i riflettori sulle quelle discipline dimenticate, nelle quali vincitori e vinti ancora si stringono la mano.
Salvatore Biazzo
Giornalista RAI
La costiera Amalfitana: Vietri sul mare
Partendo da Salerno il primo paese che si incontra sulla panoramicissima strada costiera è Vietri sul mare, che include il centro, la marina e una frazione collinare, Raito. Da secoli l’attività tradizionale dei vietresi è l’artigianato ceramico, ma il suo sviluppo nelle forme moderne e nello stile decorativo è cominciato nei primi anni del Novecento col l’arrivo di alcuni artisti dal Nord Europa, specialmente dalla Germania. Gli artisti tedeschi impararono dagli artigiani locali a modellare e a decorare la ceramica, ma essi usarono la loro sensibilità introducendo un proprio stile naif (che non a caso è tuttora definito “stile tedesco”) e i cui temi sono la vita quotidiana e i lavori della gente locale: il pescatore, il contadino, gli animali e i paesaggi. Gli artigiani locali svilupparono un semplice e originale stile nella decorazione dei piatti e delle piastrelle, che fondamentalmente rappresentano profili si animali su fasce colorate in colori vivaci, specialmente i colori tradizionali vietresi: blu, verde e giallo.
La più grande e famosa manifattura ceramica di Vietri sul mare è la Ceramica Artistica Solimene, che opera da più di un secolo nel settore ceramico. Vincenzo Solimene nel 1951 chiese al famoso architetto Paolo Soleri di progettargli l’edificio che avrebbe ospitato la sua nuova fabbrica.
Nasceva così nel 1954 l’attuale sede della Ceramica Artistica Solimene, una delle architetture più significative del Novecento, che ospita sia la produzione che la vendita.
La produzione è quanto mai assortita: stoviglieria, pavimenti e rivestimenti interamente lavorati, sculture e oggetti d’arte interamente decorati a mano. La Ceramica Artistica Solimene unisce al rispetto delle antiche tecniche, quale l’uso del tornio, l’adozione delle tecnologie più avanzate, per garantire la robustezza, la durata nel tempo e anche la praticità dell’uso della lavastoviglie per il vasellame.
L’estrema versatilità nei decori, nelle forme, negli smalti apiombici, frutto di continui studi e ricerche, consente di soddisfare qualsiasi esigenza e di poter realizzare anche particolari produzioni su richiesta.
La Ceramica Artistica Solimene, che esporta in tutto il mondo, è inoltre uno spazio aperto sia per l’allestimento di mostre e esposizioni sia per la formazione professionale, grazie al “Centro Studi d’Arte Vietrese” che svolge all’interno della fabbrica corsi annuali, autorizzati dalla Regione Campania, per la preparazione dei futuri ceramisti.
Nessun visitatore lascia la Costiera Amalfitana senza una visita alla fabbrica Solimene, come testimoniato dalle decine e decine di firme lasciate da star del cinema, politici e personaggi del jet set internazionale. Per maggiori informazioni visitate il sito web www.solimene.com.
Lusitania: un assaggio di cultura portoghese a Salerno
Dal 12 al 22 settembre, in parziale coincidenza col III Campionato Mondiale di Tennis ITFR, si svolgerà a Salerno un interessantissimo festival dedicato alla cultura dei paesi di lingua portoghese. Come tutti sano il portoghese è parlato non solo in Portogallo e in Brasile, ma anche in altri paesi dell’America Latina nonché in paesi africani come Capo Verde, Mozambico e altri.
Il fil rouge della lingua unisce quindi paesi e culture geograficamente distanti, descrivendo un quadro unico e quanto mai variegato e denso di significati e accenti diversi.
Naturalmente le sezioni del festival saranno varie, dedicate alle varie arti tra cui la letteratura, il teatro e la musica. In particolare la sezione musicale sarà diretta da Fiorella Mannoia, artista di grande talento che ha ispirato il proprio recente lavoro proprio alla musica brasiliana.
I concerti Lusitania si terranno all’Arena del Mare secondo il seguente calendario: 12 settembre: TERRAKOTA; 13 settembre: MERCADO NEGRO; 14 settembre: LUNA; TERESA CRISTINA; SAMBARATO; BATACOTO; 15 settembre: TERESA CRISTINA; SAMBARATO; BATACOTO; MISTURA FINA BOSSA CLUB; 16 settembre: FIORELLA MANNOIA; 22 settembre: ARTEMIS DANZA; BRASIL PASS.
Per il programma complete e tutti i dettagli visita www.rotarytennis.org.
Per ulteriori informazioni scrivi a : info@rotarytennis.org |