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La Scuola Medica Salernitana

 

Nel nono secolo, al tempo dei Normanni, a Salerno fu fondata la Scuola Medica più antica di tutto l’Occidente. Le origini della Schola Medica Salernitana sono leggendarie, ma è certo che nel periodo normanno Salerno si trovò ad essere caratterizzata da un mix di culture e da un notevole fervore scientifico e culturale: la leggenda dice che la scuola fu fondata da quattro medici, l’ebreo Elinus, l’arabo Adela, il greco Pontus e il latino Salerno, mostrando così l’unione di differenti culture nella scienza medica di nuova fondazione.


La fama della scuola crebbe rapidamente in Europa, infatti molti re e principi vennero a Salerno per richiedere cure ai medici locali.
Una tradizione orale, molto vicina alla leggenda, dice che Roberto, duca di Normandia, sulla via del ritorno dalla Prima Crociata si fermò a Salerno nel 1103: una freccia avvelenata gli aveva procurato una grave ferita al braccio destro e il diffondersi dell’infezione andava urgentemente bloccato. I medici della scuola dissero che qualcuno avrebbe dovuto sacrificarsi e morire per aver succhiato il sangue dalla ferita. Roberto non permise a nessuno di compiere questo sacrificio in suo nome, ma durante la notte sua moglie Sibilla gli succhiò il sangue mentre dormiva e ciò le procurò la morte, ma così salvò la vita del marito.
Nello stesso periodo, in Inghilterra, moriva il re Guglielmo, fratello di Roberto: Roberto fu costretto a partire per occupare il trono, ma prima richiese ai medici della Scuola un vademecum, una sorta di manuale sui principi basilari della scienza medica. Ciò spiega perché il più famoso libro della Scuola Medica Salernitana, il “Regimen Sanitatis Salernitanum”, è dedicato al re d’Inghilterra. La scena di Roberto (in rosso) che saluta i medici mentre la moglie viene seppellita nell’angolo sinistro della miniatura è rappresentata nel famoso Canone di Avicenna.

La Scuola medica si distinse per essere basata soltanto su nozioni pratiche, scientifiche e autonome e fu centro di studi botanici e filosofici, divenendo così uno dei centri della rinascita scientifica. La vocazione pratica della scuola è il motivo per cui nella città erano presenti molti ospedali, specialmente nei monasteri, mentre i medici erano soprattutto laici e tra loro vi erano anche donne, la più famosa delle quali è Trotula de Ruggiero, autrice di un famoso trattato sulla ginecologia. Furono scritti anche trattati sull’oftalmologia, la chirurgia, l’urologia e su altre branche.
In questo modo Salerno ottenne il titolo di “hyppocratica civitas”, città del greco Ippocrate, il più famoso e antico medico che possiamo ricordare.
La scuola fu fiorente per secoli, ma nel XIV secolo iniziò la sua lenta decadenza, quando il centro dell’ Europa non fu più il Mar Mediterraneo, e fu definitivamente chiusa nel 1811 con un decreto di Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone.